VIAGGIO NEL TEMPO


 Siamo a Vieste, durante un inverno stranamente freddo e nevoso. Giovanni, un ragazzino di 13 anni, stava tornando da scuola dopo una giornata molto faticosa, quando in mezzo alla neve viene attratto da uno strano riflesso.
Inizialmente, Giovanni pensava che quel riflesso provenisse da un pezzo di vetro, invece avvicinandosi incuriosito, si accorse che era una penna senza tappo, fatta di cristalli e con bordi in oro. Instintivamente la raccolse e se ne andò come se niente fosse. Arrivato a casa, Giovanni immerso nei suoi pensieri, si chiese come fosse possibile che una penna di quel valore si trovasse a bordo di una strada nella neve.
Il giorno dopo, ripercorrendo la strada per tornare a casa, nello stesso punto dove aveva trovato la penna, il ragazzino fu colpito nuovamente da un riflesso. Si avvicinò e vide che era il tappo della penna trovata il giorno precedente. Corse a casa, mise subito il tappo alla penna e la penna si trasformò in un pezzo di legno.
 Sopra era inciso il nome di Giovanni ed affianco si trovava un pulsante rosso. Giovanni lo schiacciò e si accorse che era un registratore con tanto di istruzioni vocali che dicevano di esprimere un desiderio. Giovanni incredulo disse di volere una macchina del tempo per poter rivivere i ricordi infantili. In un batti baleno il pezzo di legno si trasformò in una specie di capsula. Il ragazzino ci entrò dentro e vide tre display con scritto sopra giorno, mese e anno, e più giù una tastiera con i numeri.
Giovanni intuì che quella era la tastiera d'inserimento, e senza perdere tempo digitò una data a caso per vedere se la macchina funzionasse. Dopo 60 secondi di sballottamenti la capsula si aprì. Scese e si accorse di essere finito nella preistoria. Notò un paesaggio stranissimo: ovunque c'erano alberi altissimi. Ad un certo punto senti delle forti scosse provenienti dal terreno e preso un pò dallo stupore e un pò dalla paura, Giovanni vide un t-rex enorme e successivamente un uccello gigante che planava silenziosamente al fianco del dinosauro. Rendendosi conto della situazione Giovanni scappò verso la capsula,tentò di aprirla, ma purtroppo si era bloccata. Giovanni si era perso nel tempo.
  Facendosi coraggio, si avventurò nei meandri della foresta preistorica e rimase sorpreso dalla sia bellezza e la sua maestosità.
Vide di tutto, alberi altissimi, piante rampicanti, cespugli di tutti i colori con all'interno frutti misteriosi e probabilmente velenosi, serpenti enormi, dinosauri dal collo lungo e uccelli di tutti i tipi che penetravano in mezzo agli alberi.
Faceva un caldo pazzesco, ma all'improvviso si fece ombra, Giovanni alzo lo sguardo e vide un volatile enorme che lo afferrò con le zampe e lo alzo in volo con se. Volarono sopra un grande lago dove si vedevano enormi esseri marini simili a balene ed orche. Invece sulle rive erano presente coccodrilli giganteschi che al passaggio del volatile e Giovanni, aprirono le fauci come a volerli sbranare. Con uno sforzo immane Giovanni riuscì a liberarsi dagli artigli dell'uccello e cadde proprio sulla capsula in modo violento.
  La violenza dell'impatto fece sbloccare la capsula e Giovanni accidentalmente digitò ancora una volta una data a caso. La destinazione prevista segnava la data del 13 ottobre 9009 a Vieste. Il viaggio durò 60 secondi, e come in precedenza la capsula si aprì. Giovanni uscì e trovò una cittadina sviluppata e completamente diversa da come l'aveva lasciata. Le auto erano prive di ruote e si muovevano volando alimentate da idrogeno per evitare inquinamento, le case avevano tutte propri gruppi elettrogeni alimentati da pannelli solari e nei palazzi più grandi da pale eoliche.
Andò nel luogo dove si trovava la scuola media e trovò una scuola media che era molto diversa da quella del 2013. Ci entrò dentro e vide che tutte le persone, tranne gli alunni, erano state sostituite da robot. Le lavagne non esistevano più e ogni alunno nel suo banco aveva cuffie e microfono per intervenire con il robot insegnante, un palmare che sostituiva libri,quaderni e penne.
   Giovanni rimase felice e inizialmente decise di rimanere in quest'epoca, ma poi pensò che non aveva parenti, genitori ed amici quindi non poteva vivere felicemente.
Quindi decise di tornare alla capsula, e molto attentamente, digitare la data in cui era partito ovvero 23 gennaio 2013. START. In 60 secondi ecco che si ritrovava li nella sua cameretta, nella vita reale.
Ancora un po scosso si appoggiò sul suo letto e si mise a riflettere su cosa accadrà tra tanto tempo. Con il sorriso stampato decise di eliminare la capsula, e insieme ad essa pure il pezzo di legno.
Giovanni era felice così nella sua epoca con i suoi amici e con i suoi parenti ed è li che continuerà a restare.

LORENZO CALDERISI PIO

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